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Indicazioni bio-bibliografiche
Giovanni Fontana (1946-)

È nato a Frosinone nel 1946. Vive ad Alatri. Si occupa da trent’anni di linguaggi multicodice, di tecniche intermediali e di sinestesie. Interessato ai rapporti tra le arti, conduce la sua ricerca operando sconfinamenti e attivando contaminazioni a partire da matrici poetiche fono-visuali, per approdare nella dimensione della performance, in cui si inscrivono i suoi sound poems, particolarmente apprezzati negli ambienti della sperimentazione internazionale.

Ha fondato la rivista di poetiche multimediali «La Taverna di Auerbach» e la rivista di poesia sonora «Momo». Fa parte del gruppo di «Baobab». Ha preso parte a numerosissimi festival di nuova poesia e di arti elettroniche. Sue opere verbo-visuali sono state esposte in esposizioni e mostre, in varie parti del mondo.

Tra le sue opere ricordiamo Radio/Dramma (Geiger, 1977), Le lamie del labirinto (Dismisuratesti, 1981), L’uomo delle pulizie (id., 1984), Scritture lineari (Hetea, 1986), Homaly altrove (Pensionante de’Saraceni, 1990) e i romanzi sonori Tarocco meccanico (Altri Termini, 1990) e Chorus (Manni, 2000).

Nei testi di Fontana è importante l’esecuzione della voce con l’ausilio della strumentazione tecnica, che si può apprezzare a pieno soltanto nella registrazione su disco. Ma anche nella versione "lineare" (su libro) si può notare una particolare attenzione per il ritmo, per il valore sonoro delle parole (che lo ricollega alla linea del gioco verbale e del non-sense), tuttavia non disgiunta dai grandi temi antropologici.