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Gianni Toti
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Indicazioni bio-bibliografiche
Gianni Toti (cca. 1924-)

“Romano; partigiano; giornalista professionista; scrittore di (quasi) tutte le scritture (dunque totìlogo); sceneggiatore e regista; autore cinetelematografico e teatrale; traduttore e attorautore di film e videofilm; poetronico o poematico o artronico o philopoetosopho (detto autoironicamente, si capisce); (dis)animatore di (ininfinibili, ahilui!) iniziative di articoltura (o artificina); qualche volta, difficile direttore artistico di mostre internazionali ("L’Imaginaire Scientifique" ’86, a Parigi, per esempio): etce homo toticus.” – ecco l’autodefinizione di Gianni Toti, dall'ultima pagina dei suoi "Racconti da palpebra".

Nato a Roma intorno ai primi degli anni Venti. Laureato in giurisprudenza è stato giornalista e inviato speciale, attore e regista (di film e di teatro), direttore di riviste e di collane poetiche, traduttore, scrittore e poeta poliedrico, è uno dei più importanti artisti video a livello internazionale.

La “grande avventura” totiana ha inizio durante la seconda guerra mondiale: partigiano nelle prime file della resistenza prima, cronista del quotidiano «l’Unità» poi, Toti gira il mondo come inviato speciale, passando per congressi e rivoluzioni. Non ha mai smesso di esporsi, di contestare, di confrontarsi, tra un’iniziativa culturale e un intervento militante.

A partire dagli anni Ottanta ha cominciato il proprio percorso video realizzando videopoesie e videopoemetti, seguiti poi dalla "Trilogia Majakovskiana" (per la Ricerca e Sperimentazione Programma della Rai). Del 1988 è Squeezangezaum dedicato a Chlébnikov e alle utopie poetico-politiche del Novecento, mentre Terminale Intelligenza (realizzato all’Università di Pisa) è un videopoema sul sapere e sui rischi di un asservimento del pensiero alle esigenze del mercato. Altre video opere sono Tenez-Tennis, Planetopolis, L’OrigInédite. Con Tupac Amauta Toti inaugura una trilogia sugli olocausti planetari (co-prodotta dal CICV) che ha al centro il passato e il presente dell’America Latina.

I suoi volumi di poesia pubblicati sono L’uomo scritto (Sciascia, 1961), La coscienza infelice (Guanda, 1966), Penultime dall’al di qua (Sciascia, 1969), Per il paroletariato o della poesicipazione, Umbria Editrice, 1977), Il leggibile figlio di Jakob (Il Bagatto, 1984), Strani attrattori (Empiria, 1986). Opere di prosa: L’altra fame (Rizzoli), Il padrone assoluto (Feltrinelli), Tredici irracconti dell’anagnoste (Artificina, 1981), Racconti di palpebra (Empiria, 1989). Teatro: Poesia e no (Piccolo Teatro di Livorno, 1965), La penultima caccia allo snualo (Pestival di Santa Croce sull’Arno, 1985). Saggistica: Il tempo libero (Editori Riuniti, 1961), Erotismo, eversione, merce (Cappelli, 1974), Mostri al microscopio (Marsilio, 1980).