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IL VOLO INFINITO

 il viaggio infinito

        comincia dove finisce

  non ci fanno passare

non è finito mai

diventa freddo

che rosso è questo

contiene tutti i colori

l'occhio riesce appena

somiglia a un grande volo

di qui nessuno è passato

fino alla prossima volta

diventa sempre più

ci fanno vedere i

la prossima non aspettare

               faceva sempre così

correva su e giù

sul solito ponte

ci siamo già visti

continua a crederci

anche dopo la fine

tornando un po' indietro

c'è un sacco di roba che

la testa attaccata

provvisoria arancione

fidandosi sempre

tanto non cambia niente

rimane sempre qualcosa

e tutte le cose che bisogna fare

non ci sono regole

perdendo le penne

finiva per crederci

ci sono alberi gialli

conficcati indelebili

fastidiose escrescenze

limitando i danni

colpiva i deboli

siamo ancora in grado

convincere increduli

diramare messaggi

incorporare finzioni

sopra il prossimo ponte

non passano più

se non capite le parole

sembrano non dire

niente sembrano dire

quello che dicono mentre

con occhi facili

mentono continuamente

rotolano spiaccicate

in verdi riflessi

rovinosa bellezza

con qualche graffio

scivola via

a prima vista

e se le scrivi

sono perdute

vengono sole o

a galla a grappoli

a pezzi o bocconi

i tuoi petali azzurri

le sue scintille negli occhi

incollati e fino al

collo soffocato

non c'è una regola

dietro il foglio

non guardare

non c'è altro

lasciamo perdere

lasciati andare

dove volevi andare

muovendo sfiniti nel

blu infinito nel

movimento indolore

mondo opaco bruciato

non era mai stato così

alberi sempre muti

nello spazio sintetico

sintonizzati arabeschi

parole spente

vissute insieme

ridendo e scherzando

fino al prossimo niente

nei prati del cuore

una cosa rapida

poi non passano più

volano sempre più in alto

un vento pazzesco

ci ridono dietro

immobili occhi

si scrivono da sole

pagine a prova di

non mi diverto più

dimenticare tutto

la volta buona

viola diffuso nel

e tienti forte all'

ultimo minuto

forse ce la facciamo

                                                                                             (Sfinimondo, 2003)

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MESSAGGI DI SPERANZA

Tutti i giorni la stessa cosa
parlano a bassa voce

che giorno è oggi
parlano a stento

oggi è un altro giorno
parlano in fretta

giorno dopo giorno
parlano a bocca chiusa

è stato un gran bel giorno
parlano tanto per parlare

il gran giorno era giunto
parlano a fior di labbra

non è di tutti i giorni
parlano per allusioni

non è affare di giorni
parlano senza riflettere

da quel giorno nessuno li ha visti
parlano da soli

un giorno o l'altro
parlano da anni

campano giorno per giorno
parlano perchè hanno la lingua

ai nostri giorni
parlano fra sè e sè

al giorno d'oggi
non c'è nessuno con cui parlare

verrà il giorno in cui
tutto parla contro di loro

un giorno lo sapranno
parlano a quattr'occhi

va a giorni
parlano a cuore aperto

non tutti i giorni sono uguali
parlano al muro

i giorni si accorciano
parlano al vento

sembra giorno
parlano a vanvera

ci corre quanto dal giorno alla notte
i fatti parlano da sè

si vede la luce del giorno
parlano del più e del meno

è chiaro come la luce del giorno
i muti parlano a segni

verrà a giorni
se ne vanno senza parlare

uno di questi giorni
parlano tutti insieme

                                                                                             (Estremi ricordi, 1995)

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Descrizione superficiale della signorina Richmond

appollaiata su un ramo apre
rapidamente le ali producendo al tempo
stesso un fruscio che si può udire
a un centinaio di metri

color arancione fiamma dalle lunghe
gambe color verde oliva saltella tra i rami
scende a terra alla ricerca del cibo
il piumaggio dorato e arancione intenso

poi torna su in alto dove ancora
il sole riesce a traforare i fitti rami
la luce batte sulle seriche
piume dei suoi fianchi

quando è tranquilla emette suoni
flautati e dolci ma quando
è irritata la sua voce
si fa stridula e roca

di colore grigio azzurro si muove
tra i rami con agilità trascinandosi
dietro la coda lunga e sottile
assai abile si libra nell'aria

vispa e sempre pronta a esibirsi
in gorgheggi ha l'abitudine di salire
a grande altezza per poi tuffarsi
verso il basso tra i rami

le sue piume bianche sono immacolate
quelle nere sono cosparse di sfumature
iridescenti verdi blu e purpuree
in armonia col colore del dorso

la si vede poi pavoneggiarsi agitando
la sua lunga e bella coda della quale
è tanto fiera e orgogliosa
che la cura continuamente

color del mare incupito dalla tempesta
con la sgargiante coda rosa
può vivere dovunque sboccino dei fiori
si mantiene immobile in aria

dal petto rosso si libra in aria
si nutre di nettare mettendo
in mostra lo splendido piumaggio
si prepara al lungo volo

sfreccia rapida da fiore a fiore
gioiello vivente sfreccia s'impenna
s'avvita scende in picchiata
scintillante di colore ametista

contrasta con il candore immacolato
del petto passa quasi tutto il tempo
saltellando di ramo in ramo
o svolazzando attraverso gli alberi

macchia di colore verde blu e oro
raramente scende a terra e se ne sta
quasi sempre tra i rami più alti riempie
l'aria di note acutissime e vibranti

la sua voce melodiosa e le sue piume
smaglianti un piccolo gioiello alato
di colore blu viola quando vola tra i fiori
e quando succhia il nettare

si libra senza posarsi e succhia
il nettare mantenendosi in volo
splendida e sgargiante dotata di piume
di colori brillanti

dal vellutato piumaggio nero e giallo
brillante la coda si prolunga in due
lunghissime penne sottili e ricurve
che incorniciano il corpo in eleganti spire azzurre

troppo bella e elegante dal serico
piumaggio nero violetto il corpo
color rubino si adorna di due lunghissime
penne sottili come fili metallici

e terminanti con dischi che quando
si posa sul suo albero preferito
penzolano al sole con riflessi smeraldini
fanno luccicare le sue penne iridescenti

sfoggiando le sue penne vistose suole penzolare
col capo all'ingiù dondolandosi
con i fini merletti delle sue lunghe penne
caudali che ondeggiano alla brezza

sfoggia una corona nera splendente formata
da 120 penne lunghe ognuna
da 9 a 18 centimetri le lunghe penne
bianche le partono dalle spalle

le bacche e i frutti più dolci
sono i cibi che preferisce
pratica e crudele
suole impalare le sue vittime

sta quasi sempre nascosta e vola raramente
data la sua natura timida e solitaria
spicca per la bellezza dei colori delle sue piume
il suo petto candido e immacolato

attraversato da una striscia color smeraldo
splendente con ciuffi di piccole piume
verde metallico che si aprono
come un ventaglio brillante

                                                                                             (Le ballate della signorina Richmond, 1977)

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Sgusciando tra le due società la signorina Richmond
assiste assetata alla lotta per la piena occupazione

2000 o forse 4000 disoccupati
i calcoli non sono precisi
che per antico diritto occupano
la splendida piazza tra non molte

ore cadranno nella rete e saranno
avviati alla ghigliottina un'ordinanza
del sindaco infatti ne dispone la
cattura e la distruzione con sistema

eutanasico la ghigliottina appunto
per por fine al grave pericolo
di infezione tramite germi dei
quali i disoccupati sono portatori

c'è ormai una vasta pubblicistica
che informa come questi soggetti
siano universalmente ritenuti porta
tori e trasmettitori di sovversione

la decisione del sindaco perciò s'impo
neva ma non possedendo ghigliottine i
disoccupati saranno acchiappati dalle
reti tese da personale specializzato poi

decapitati con normali coltelli da macellaio
e infine dopo altre analisi bruciati
perché ghigliottinati si chiede la gente
perché risponde il zangheri sarà la morte

più rapida e meno crudele proprio come
richiedono in questi casi leggi e rego
lamenti internazionalmente riconosciuti
e anche per evitare aggiunge qualcuno

che vi siano malintenzionati che
approfittino per metterli in vendita
la massaia sa che deve difIidare
di disoccupati decapitati

che cosa ne penseranno i borghesi
dovrebbero non essere scontenti in fondo
toglieremo di mezzo un pericolo serio
per la salute pubblica facciamo pulizia

di certe sporcizie veramente insopportabili
e non dimentichiamolo neutralizziamo
una minaccia costante a statue e capitelli
a stato e capitale commenta Varechina

quando avverrà la cattura dei disoccupati
questo non lo dica in giro presto all'alba
di uno dei prossimi giorni sa non vogliamo
avere le piazze affollate di curiosi

i disoccupati indicati come portatori
di sovversione quindi nemici della
pubblica salute sono sfuggiti alla cattura
disposta con ordinanza del sindacato

ieri mattina tra le 5,30 e le 6
incaricati del comune e dei pubblici macelli
avevano predisposto le reti nella piazza
solitamente affollata dai disoccupati

e le avevano cosparse di becchime forse
presagendo il pericolo i disoccupati sono
scesi in pochi dai tetti delle case quei
pochi si sono avvicinati guardinghi alle

reti e intelligentemente hanna beccato
il mangime che si trovava intorno alle
reti guardandosi bene dall'entrarvi dall'
alto la maggioranza dei disoccupati osser

vava senza muoversi i loro movimenti
c'è stato un momento anzi in cui si
è visto un disoccupato più anziano
quasi un capogruppo slanciarsi verso

due o tre disoccupati più giovani che si
proiettavano verso la rete per entrarvi
e beccarli sulla testa e sul dorso
costringendoli a tornare indietro

sembra che adesso gli esperti sindacali
studieranno una nuova strategia per cat
turarli d'altra parte i sanitari affermano
che gli emarginati affetti da sovversione

potrebbero essere circa il 30-40 per cento
conseguentemente parte di quelli catturati
potrebbero essere rilasciati in libertà
dopo gli opportuni controlli è stato

deciso di attendere qualche giorno prima di
tentare nuovamente di catturarli intanto
verranno nutriti ogni giorno a orari fissi
per riabituarli a scendere nella piazza

i disoccupati perseguitati da un'ordinanza
del sindaco che vuole ghigliottinarli
perché sarebbero affetti da sovversione
hanno subito un ulteriore attacco

28 di loro sono caduti in trappola
astutissimi nei giorni precedenti
erano riusciti a sfuggire alle insidie
e ai trabocchetti tesi dagli incaricati

del comune mettendo a repentaglio
la dignità dell'autorità municipale ma
ieri si è presentato al sindaco un tipo
con pipa un certo signor Lama specialista

nella cattura degli animali selvatici il
tipo ha detto lasciatemi provare e lo hanno
lasciato provare a mezzogiorno ha disteso
sulla piazza una rete di 15 metri quadrati

corredata di paletti e un robusto elastico
ha sparso nelle vicinanze una certa quantità
di becchime borbottando qualcosa che poteva
essere un richiamo per polli una sorta di

più più ma adatto ai disoccupati i quali
si sono presto affollati a beccare tutto
quel ben di dio il signor Lama allora
ha dato uno strattone all'elastico la rete

è scattata e si è rovesciata sui disoccu
pati ma in quel momento manovrando l'at
trezzo l'operatore è inciampato e moltis
simi compagni sono riusciti a fuggire

ne sono rimasti prigionieri soltanto 28
la trappola dunque ha funzionato
avrebbe funzionato ancora meglio se
il cacciatore non si fosse emozionato

si è emozionato perché la piazza tutt'intorno
al luogo della cattura era piena di gente
uno di questi spettatori nel momento
di maggiore pericolo per i disoccupati

ha battuto con forza le mani sperando
che il rumore li inducesse a fuggire
un altro ha fatto il seguente commento
ma perché catturarli e ammazzarli

si potrebbe guarirli basterebbe amministrare
loro insieme al becchime opportune dosi
di cloroamfenicolo che ha due funzioni
prima uccidere i batteri della sovversione

secondo sterilizzare il guano che i disoc
depositano un po' dovunque impedendone
la fermentazione perciò l'azione corrosiva
sui monumenti storici e artistici della città

un cittadino tifoso degli indiani ha
ricordato che in america il problema
è stato risolto in passato amministrando
nel mangime una sostanza antifecondativa

così da impedire la proliferazione dei
disoccupati senza giungere alla crudeltà
di ucciderli tuttavia ha obiettato un
veterinario gli americani hanno da tempo abb

tra quelli che parteggiano per gli studenti
e che vorrebbero continuare a tenerseli
infischiandosi della sovversione c'è tutta
via qualcuno che non si lascia travolgere

e dice questa faccenda della caccia ai
disoccupati non meritava tanto scalpore
in molti altri posti c'è lo stesso problema
la differenza è che negli altri posti

i sindacati decidono e agiscono in sordina
vogliono liberarsi dei disoccupati e se ne
liberano incaricando gli esperti ma badando
a non sollevare scandali a non eccitare

l'opinione pubblica vi sono ditte incaricate
della bisogna le quali addirittura ricevono
cento lire di premio per ogni preda catturata
evidentemente le prede saranno poi rivendute

o ai campi di tiro al disoccupato o forse
chi lo sa a qualche industria alimentare che
nei proletari vede soprattutto proteine ma
le proteste hanno avuto effetto i disoccupati

non andranno più alla ghigliottina verranno
invece abbandonati in aperta campagna
si spera che perdano il senso dell'orientamento
e che non riescano più a tornare in città

                                                                                             (Le ballate della signorina Richmond, 1977)

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Tape Mark

La testa premuta sulla spalla, trenta volte
più luminoso del sole io contemplo il loro ritorno,
finché non mosse le dita lentamente e mentre la moltitudine
delle cose accade, alla sommità della nuvola
esse tornano tutte alla loro radice e assumono
la ben nota forma di fungo cercando di afferrare.

I capelli tra le labbra, esse tornano tutte
alla loro radice, nell'accecante globo di fuoco
io contemplo il loro ritorno, finché non muove le dita
lentamente, e malgrado che le cose fioriscano
assume la ben nota forma di fungo cercando
di afferrare mentre la moltitudine delle cose accade.

Nell'accecante globo di fuoco io contemplo
il loro ritorno quando raggiunge la stratosfera mentre la moltitudine
delle cose accade, la testa premuta
sulla spalla, trenta volte più luminose del sole
esse tornano tutte alla loro radice, i capelli
tra le labbra assumono la ben nota forma di fungo.

Giacquero immobili senza parlare, trenta volte
più luminosi del sole essi tornano tutti
alla loro radice, la testa premuta sulla spalla
assumono la ben nota forma di fungo cercando
di afferrare, e malgrado che le cose fioriscano
si espandono rapidamente, i capelli tra le labbra.

Mentre la moltitudine delle cose accade nell'accecante
globo di fuoco, esse tornano tutte
alla lore radice, si espandono rapidamente, finché non mosse
le dita lentamente quando raggiunse la stratosfera
e giacque immobile senza parlare, trenta volte
più luminoso del sole cercando di afferrare.

Io contemplo il loro ritorno, finché non mosse le dita
lentamente nell'accecante globo di fuoco,
esse tornano tutte alla loro radice, i capelli
tra le labbra e trenta volte più luminosi del sole
giacquero immobili senza parlare, si espandono
rapidamente cercando di afferrare la sommità.

                                                                                             (Come si agisce, 1963)

Dalla sezione Continua. Poesia elettronica, composta nel 1961, pubblicata per la prima volta nel 1962. «Il testo base è costituito da tre brani tratti da: 1) Diario di Hiroshima di Michihito Hachiya: “l’accecante globo di fuoco si espande rapidamente trenta volta più luminoso del sole quando raggiunge la stratosfera la sommità della nuvola assume la ben nota forma fi fungo”. 2) Il mistero dell’ascensore di Paul Goldwin: “La testa premuta sulla spalla i capelli tra le labbra giacquero immobili senza parlare finché non mosse le dita lentamente cercando di afferrare”. 3) Tao te King di Laotse: “mentre la moltitudine delle cose accade io contemplo il loro ritorno malgrado che le cose fioriscano esse tornano tutte alla loro radice”. Ciascun brano è suddiviso in elementi (sintagmi, costituiti da 2/3 unità metriche) contraddistinti da un codice di testa e da un codice di coda, indicanti le possibilità di legame sintattico con gli altri elementi. Le istruzioni per il lavoro del calcolatore sono le seguenti: a) Effettuare combinazioni di 10 elementi su 15 dati, senza permutazioni e ripetizioni. b) Costruire catene di elementi tenendo conto dei codici di testa e di coda. c) Evitare la contiguità di elementi derivati dallo stesso brano. d) Suddividere le catene di 10 elementi in 6 versi di 4 unità metriche ciascuno. Il lavoro di programmazione ha dato luogo a 322 schede perforate, da cui 1200 istruzioni di macchina. L’elaborazione è stata eseguita da un calcolatore IBM 7070 presso il Centro elettronico della Cassa di Risparmio delle Province Lombarde a Milano nell’ottobre 1961. Al testo finale sono stati apportati alcuni minimi interventi grammaticali e di punteggiatura»

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Tutto in una volta

Vi cercò un divertimento, papaveri nella schiena
obliquo nella mente, la cicatrice e un percorso
per i sensi obbligato, fino al nuovo disordine
dibattendo utile e dolce, si viveva
sulla riva) in antico con troppo scarsa sicurezza
del fiume) per avere la possibilità di provare

le maggiori città, la perplessità e la penosa
stanchezza di chi abbattono le loro mura
si trova di fronte i fossati di castelli
problemi insolubili vengono colmati (e
il più a lungo possibile dilatali intanto
standoci dentro, aspettando il momento

buono in un'atmosfera d'inquietudine perché
suonano sempre, la casa l'elefante
ha imprigionato troppo cresciuto) il cielo
nuvole immobili rigavano di strisce
lunghe rosse (la rotazione addominale
l'occhio di montone, mettiti al mio posto

o dormi pure se hai voglia, ricorda una cosa
qualunque, mentre passa chiudendoli lo stormo
non accadrà nulla d'imprevisto) la lezione
di anatomia del Dr Joan Deyman (frammento
resta al tuo posto, il ginocchio aperto
tutto si riempie di (e il seguito vi è noto

non appena l'invasione è compiuta, l'insolazione
verificata e il bottone torcendo, tipico
della civiltà del miele l'oculista disse) o
altre maniere per conservare robusta
o lungamente la serenità di (chi sa ciò che fa
di chi vive nel clima milanese (è salvo.

                                                                                             (Come si agisce, 1963)

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La classe dirigente

La mer daltonici li affascina, della nazione
la più grande la più nobile parte la più infelice
non pagano l'angoscia le tasse dell'orgasmo
per consentire alle ditte specializzate di fabbricare per

la metà giugno la quantità di imbarcazioni richieste
e l'idea del padre onnipossente e minaccioso
la libera pacifica onesta concorrenza e
una successione di situazioni ambientali torbide

e amare e gli interessi sessuali della collettività
asserviti agli interessi economici di una minoranza e
gli animali cattivi che uccidono il bestiame? il leone
è buono e beIlo - e le vostre orrende

malattie? tu stai al sole e questo è bello
e invano cercano di riscattarsi da una macchia antica
modificando il male delle intenzioni con la purezza delle
azioni un rumore improvviso li fa sussultare e

lamentano se l’America trema sui confini
disciolto il cavo di nylon rosso sangue non occorrono
prove più manifeste la putrefazione risulta
piuttosto disgustosa e il seguito vi è noto.

                                                                                             (Come si agisce, 1963)

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